🌬️Il vento è cambiato: il tradimento di Mistral infrange il sogno di un'intelligenza artificiale europea - #22
Mistral, la startup francese che prende il nome dal vento tempestoso, si accorda con Microsoft e chiude i suoi modelli, tradendo l'idea di una via europea allo sviluppo dell'intelligenza artificiale
🦸♀️Benvenuti al numero 22 di Superpoteri! Nuova settimana, nuova uscita: disponibile Claude 3, il modello di Anthropic che stabilisce nuovi parametri di riferimento del settore per un'ampia gamma di attività cognitive. Riuscirà a spodestare OpenAI?
🌬️Il maestrale è un vento famoso per portare tempesta e la startup AI francese Mistral (maestrale in italiano) non è voluta essere da meno: in poco tempo ha creato grande scalpore nel panorama dei modelli di intelligenza artificiale, sfidando i colossi americani GOAL (Google, OpenAI, Anthropic e Llama) con una crescita fulminea e un imponente finanziamento di €490 milioni in soli 9 mesi. Fondamentale nel suo successo è stata la combinazione di talento, dati, e potenza di calcolo, unita a un’abilità politica nel portare avanti i propri interessi. Per questo è stata indicata come la speranza europea di competere con i big a stelle e strisce. Tuttavia, la strategia di Mistral ha subito una svolta controversa quando ha deciso di abbandonare il modello open-source per una partnership vantaggiosa con Microsoft, mantenendo segreti i suoi modelli migliori. Questo cambio di direzione ha segnato una deviazione dai valori europei di apertura e indipendenza tecnologica, suscitando critiche per aver sfruttato risorse pubbliche a fini privati e per aver ceduto a pratiche contrarie agli ideali iniziali dell'azienda. In Superpost approfondiamo come la scelta di Mistral riflette le difficoltà dell'Europa nel sostegno e nello sviluppo di una via alternativa a quella americana per l’intelligenza artificiale, rivelando un'illusione di autonomia e sovranità tecnologica.
🦸 In Supervideo continuiamo a vedere mirabolanti anteprime di Sora, il generatore di video artificiali di OpenAI e in SuperNews le ultime notizie su come i big stanno affrontando le diverse elezioni, oltre a una sintesi della controversa causa di Musk a OpenAI: un altro capitolo della sceneggiatura sulla controversa storia dell’azienda di Sam Altman. A quando un documentario su Netflix?
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Superpost - Un maestrale infrange il sogno di un'intelligenza artificiale europea
🌬️Il maestrale è un vento famoso per portare tempesta e la startup AI francese Mistral (maestrale in italiano) non è voluta essere da meno, portando lo stesso sconquasso nella politica tecnologica europea, soffiando via la nostra speranza di avere un campione tecnologico che potesse gareggiare con il gruppo a stelle e strisce dei GOAL (Google, OpenAI, Anthropic e Llama).
🦸Facciamo un passo indietro. La crescita di Mistral è stata rapida come il vento da cui prende il nome. Fondata meno di un anno fa, grazie al suo modello open-source e le prestazioni altissime ha ottenuto in soli 9 mesi un impressionante finanziamento di €490 milioni, portando la valutazione dell'azienda a più di 2 miliardi, nell’olimpo delle startup europee. Mistral deve il suo successo iniziale alla capacità di mescolare abilmente gli ingredienti tecnici chiave dell'IA: talento, dati e potenza di calcolo. Tre dei sei fondatori di Mistral, Mensch, Timothée Lacroix e Guillaume Lample - provengono dalle scuole tecniche d'élite e hanno lavorato nei laboratori di ricerca francesi di Google e Meta. Questo li colloca tra le circa 100 persone in tutto il mondo che sanno davvero come addestrare modelli all'avanguardia. Sono particolarmente abili nella gestione dei dati di addestramento, creando un modello molto piccolo che permette di essere utilizzato sui propri computer piuttosto che in un complesso e costoso data center, come richiesto da molti modelli proprietari. Infine, essendo più piccolo, per addestrarlo ci è voluta meno potenza di calcolo, il terzo componente cruciale dell'AI: infatti è costato molto meno dei $100 milioni che OpenAI avrebbe speso per sviluppare GPT-4. C’è da aggiungere che ha aiutato molto avere a disposizione il supercomputer Leonardo, infrastruttura pubblica del consorzio CINECA/EuroHPC. Tutte queste competenze tecniche sono integrate da una certa abilità politica: un altro cofondatore è infatti Cédric O, ex ministro francese del digitale, che mantiene un collegamento diretto con il presidente del paese, Emmanuel Macron.
🦹♀️C’erano quindi tutti i presupposti per far soffiare il vento di maestrale francese in nome della tecnologia europea, ma un’improvvisa raffica ha svelato tutte le ipocrisie. Il 26 Febbraio, Mistral, con il suo modello di intelligenza artificiale Mistral Large, ha definitivamente dimostrato di avere le capacità di competere alla pari con i modelli americani. E’ come se una squadra europea andasse a giocare nella NBA americana. Purtroppo questo salto di categoria è arrivato al prezzo del sacrificio di un certo ideale europeo. Per realizzare le sue ambizioni, Mistral ha siglato una partnership con Microsoft, unitamente a un investimento da parte di quest'ultimo nel capitale della startup per un importo di 15 milioni di euro. Ha anche deciso che d'ora in poi manterrà del tutto segreta la ricetta per i modelli migliori, mentre fino ad ora aveva pubblicato tutto il suo lavoro come open source. Economicamente è una scelta molto vantaggiosa: allontanandosi dall'open source, Mistral facilita notevolmente la monetizzazione dei suoi modelli, e l’accordo con Microsoft offre un accesso senza rivali a un’ampia base di clienti, al potere commerciale di una big tech e alla capacità di calcolo del numero due del cloud globale. Certo, Microsoft si trova ora nel capitale di due (Mistral e OpenAI) delle cinque società più avanzate nella creazione di modelli lA, con possibili ripercussioni per pratiche anticoncorrenziali, ma questo è un problema per l’antitrust europeo.
🦹♀️Nella sua ricerca del successo, il campione francese ha quindi rotto con la sua immagine di portabandiera di una visione alternativa dell'intelligenza artificiale, totalmente europea e aperta, trasformandosi nel modello esatto che ha portato OpenAI all'avanguardia nel settore. Eleonor Anna Roosevelt ha detto: “Se qualcuno ti tradisce una volta, è un suo errore, se qualcuno ti tradisce due volte è un tuo errore.” E qua il grande sbaglio l’hanno fatto i legislatori europei, traditi già una volta da Mistral: lo scorso autunno, quando una bozza dell'AI Act minacciava di costringere la startup francese a divulgare la sua ricetta dati, l’ex sottosegretario al digitale francese O ha coordinato, con il sostegno di Macron, uno sforzo franco-tedesco per opporsi a tali disposizioni, che sono state poi rimosse dal disegno di legge. Consapevolmente, lo sforzo francese ha indirettamente avvantaggiato anche i colossi americani, anche se la versione finale del testo impone ancora obblighi aggiuntivi ai modelli più potenti. In altre parole, mentre Mistral difendeva l’open source e si presentava come l’alternativa europea per giustificare la mitigazione delle regole dell’AI Act, negoziava la sua alleanza con Microsoft e preparava un nuovo modello di linguaggio chiuso, rompendo con i valori sostenuti da parte dell'UE. Thierry Breton, commissario europeo all’Industria che ha negoziato l’AI Act, francese, sapeva di questo possibile accordo? Come dicevamo all’inizio, il Maestrale francese ci ha portato ad amare consapevolezze
Per difendere gli interessi di una startup di una ventina di persone, abbiamo messo in pericolo la politica tecnologica di tutta Europa, annacquando l’AI Act. Non si può continuare a scegliere solo pochi campioni portati avanti dai singoli stati: occorrono imprese dal respiro europeo che vadano oltre gli interessi nazionali.
Ancora adesso, nella pagina di presentazione di Mistral, si legge ipocritamente il manifesto di “ode” ai modelli aperti da parte della startup francese:
In Mistral AI crediamo che sia necessario un approccio aperto all’intelligenza artificiale generativa. Lo sviluppo di modelli sostenuti dalla comunità è la strada più sicura per combattere la censura e i pregiudizi in una tecnologia che plasma il nostro futuro. Crediamo fermamente che formando i nostri modelli, rilasciandoli apertamente e promuovendo i contributi della comunità, possiamo costruire un’alternativa credibile all’oligopolio emergente dell’IA. I modelli generativi a peso aperto svolgeranno un ruolo fondamentale nella prossima rivoluzione dell’intelligenza artificiale. La missione di Mistral AI è guidare la rivoluzione dei modelli aperti.
Che almeno togliessero per decenza queste parole dal loro sito.
Mentre OpenAI ha utilizzato i capitali di Microsoft per allenare i propri modelli, Mistral ha sfruttato in parte Leonardo, un’infrastruttura pubblica di supercalcolo europea. L’accesso alle risorse di Leonardo da parte di Mistral non ha comportato rapporti economici, ma sono state messe a disposizione all’interno di un protocollo di intesa sottoscritto fra Cineca e GENCI/CEA (Grand équipement national de calcul intensif – Francia). Quindi sono state utilizzate risorse pubbliche per allenare la speranza europea che nel frattempo si è americanizzata. Bisogna fare attenzione a un capitalismo digitale che sfrutta il pubblico e si intasca i profitti.
La scelta di Mistral è un’altra sconfitta della politica tecnologica europea. Nelle grandi trasformazioni tecnologiche, l’Europa non ha mai voluto creare le condizioni per sfruttare il mercato unico e far crescere un ecosistema innovativo. Ha preferito scegliere alcuni campioni nazionali con l’ambizione di competere con le Big tech americane, senza però fornire lo stesso terreno fertile fatto di capitali privati e di semplificazioni burocratiche. Con i tradimenti di Mistral, appassisce il percorso ambizioso di creare un percorso diverso nell’IA rispetto a quello imposto dai GOAL. La decisione dei fondatori di Mistral indica che gli americani hanno già acquisito una posizione dominante e inevitabile nella corsa all’intelligenza artificiale, mettendo a nudo, brutalmente, una realtà che i governi non vogliono vedere, vale a dire che l’indipendenza tecnologica europea rimane, almeno per il momento, una mera illusione.
Giosuè Carducci scriveva: “sotto il maestrale, urla e biancheggia il mar.”. Adesso sotto Mistral, c’è solo il silenzio di un’Europa che ha perso un’altra occasione per sostenere una propria politica di sviluppo tecnologico.
PS: Anche la Francia dovrebbe farsi un esame di coscienza: alla luce del “tradimento” di Mistral, vale la pena rivedere la dichiarazione rilasciata da Jean-Noël Barrot, al tempo ministro al digitale francese, davanti al Senato a dicembre, in risposta ai presunti conflitti di interessi, al ruolo degli interessi privati e alla lotta della Francia per la sovranità digitale. Ovviamente doppiato in italiano grazie a ElevenLabs.
Supervideo
Ancora non possiamo testare Sora, il generatore artificiale di video di OpenAI, ma continuano a uscire i video che ne dimostrano la potenzialità. Personalmente sono rimasto impressionato da questo video realizzato con questo semplice prompt: “vola attraverso il tour di un museo con molti dipinti e sculture e bellissime opere d'arte in tutti gli stili”. Non vedo l’ora di poterlo provare.
Supernews
🦸[Ai & Elezioni] Il colosso tecnologico Meta si sta preparando per le elezioni mondiali del 2024, annunciando piani per "proteggere le elezioni online" mentre le democrazie globali si apprestano a votare quest'anno. Tra questi paesi c'è l'India, spesso descritta come la più grande democrazia del mondo, dove Meta sta lavorando per combattere un'epidemia di deepfake e disinformazione in vista delle elezioni di primavera .L'azienda ha annunciato una linea di assistenza dedicata al fact-checking su WhatsApp per gli utenti in India, lanciata in collaborazione con la Misinformation Combat Alliance (MCA) del paese. Le persone potranno segnalare i deepfake a un chatbot di WhatsApp disponibile in inglese e in tre lingue indiane: hindi, tamil e telugu. MCA lavorerà insieme alla sua Unità di Analisi dei Deepfake, una rete di fact-checker indipendenti, organizzazioni di ricerca e partner industriali per identificare e verificare tali contenuti, smentendo così la disinformazione. A partire da marzo, la linea di assistenza sarà disponibile al pubblico. L'India conta 535,8 milioni di utenti attivi mensili su WhatsApp, rendendola il paese con il maggior numero di utenti al mondo. Se funzionerà l’iniziativa potrebbe essere replicata in altri luoghi.
🦸[Ai & Elezioni] Non solo Meta. Una coalizione di 20 aziende tecnologiche ha firmato un accordo per aiutare a prevenire i deepfake dell’intelligenza artificiale nelle cruciali elezioni del 2024 che si terranno in più di 40 paesi. OpenAI, Google, Meta, Amazon, Adobe e X sono tra le aziende che aderiscono al patto per prevenire e combattere i contenuti generati dall’intelligenza artificiale che potrebbero influenzare gli elettori. Tuttavia, il linguaggio vago dell’accordo e la mancanza di un’applicazione vincolante mettono in dubbio se sia abbastanza lontano. Un accordo tecnologico per combattere l’uso ingannevole dell’intelligenza artificiale nelle elezioni del 2024 Questo accordo mira a definire le aspettative su come i firmatari gestiranno i rischi derivanti da contenuti elettorali ingannevoli basati sull'intelligenza artificiale creati attraverso le loro piattaforme su larga scala accessibili al pubblico o modelli di base aperti, o distribuiti sulle loro piattaforme sociali o editoriali su larga scala in linea con le loro politiche e pratiche pertinenti agli impegni assunti nell’accordo.
🦹[OpenAI] Continua il circo attorno a OpenAI. La settimana scorsa, il CEO di Tesla Elon Musk, ha intentato una causa contro il creatore di ChatGPT, OpenAI, sostenendo che l'organizzazione avesse violato un accordo tra i fondatori (anche lui fra questi) quando è diventata un'azienda a scopo di lucro, ricevendo un significativo finanziamento da Microsoft, La sua richiesta è quella che i modelli di IA di OpenAI tornino a essere open-source e senza scopo di lucro.
In risposta, la società di Sam Altman ha pubblicato la sua versione dei fatti in un post sul suo blog, che risulta piuttosto dannoso per Musk. Il post include diverse email di Musk che indicano la sua consapevolezza e approvazione della transizione di OpenAI verso una struttura a scopo di lucro, e del suo suggerimento che l'azienda si fondesse con Tesla. Una delle email mostra anche che Musk era a conoscenza e d'accordo con i piani di OpenAI di smettere eventualmente di condividere tutto il suo lavoro come open source.
I cofondatori di OpenAI, sempre nel post, affermano inoltre che Musk desiderava "il pieno controllo" dell'azienda. Quando non è riuscito ad avere ciò che voleva da OpenAI, ha deciso di lasciare l'organizzazione e costruire il suo proprio concorrente nel campo dell'intelligenza generale artificiale (AGI) all'interno di Tesla, lanciando un proprio progetto di AI a novembre 2023.
Un altro capitolo della sceneggiatura della storia controversa di OpenAI. Aspettiamo adesso un documentario su Netflix.
👏Ed eccoci arrivati alla fine del numero 22 di Superpoteri.
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