🥱La verità è che la regolamentazione della tecnologia non frega a nessuno - #30
Bisogna ripensare il modo in cui viene discussa la regolamentazione, legandola a uno sviluppo tecnologico mirato a potenziare le persone e al superamento di problemi comuni.
🦸Dopo una breve pausa eccoci al numero 30 di Superpoteri. Devo dire che non sono state settimane ricche di di novità per l’intelligenza artificiale. Eravamo abituati ad altri ritmi. Calo fisiologico oppure comincia a diminuire l’interesse?
🦹♀️ Magari ci stiamo tremendamente annoiando a parlare di regolamentazione? In effetti a quanti interessa veramente? Una provocazione sulla necessità di cambiare narrativa su leggi e norme per l’intelligenza artificiale in SuperPost.
🦸E infine le dichiarazioni di Giorgetti in SuperItaly, le SuperImmagini con i supereroi in versione italiana, il primo video musicale fatto con l’AI in Supervideo e le immancabili Supernews. Buona lettura, fammi sapere cosa ne pensi e, se non l’hai ancora fatto, iscriviti!
SuperPost - A chi interessa la regolazione della tecnologia? (spoiler: quasi a nessuno)
🥱Per sciogliere il ghiaccio quando parlo di intelligenza artificiale in un evento pubblico faccio un’analogia pungente: “l’intelligenza artificiale è come il sesso tra adolescenti: tantissimi ne parlano, pochi lo fanno davvero e pochissimi lo sanno fare bene”. La maggior parte delle persone che discutono di intelligenza artificiale non ha la minima idea di come funzioni veramente e io ovviamente sono tra questi. Per questo non dovremmo parlarne? Assolutamente no. Anche se non conosciamo come funziona il motore di una macchina la guidiamo tranquillamente, oppure discutiamo di un programma tv senza sapere come fanno ad arrivare le immagini su schermo.
Con la tecnologia che entra sempre più nel nostro quotidiano non possiamo fare a meno di discuterne, ma conoscendone poco o male il funzionamento intrinseco, come nel caso dell’IA, i nostri discorsi sono soprattutto legati all'impatto sociale, all’etica o legati alla regolamentazione delle nuove tecnologie. Però diciamoci la verità, alla maggior parte delle persone non frega niente della regolamentazione tecnologica.
Quando guardo l'interazione su questa newsletter, è molto chiaro che qualsiasi cosa scriva sulla regolamentazione riceve il minor interesse. Non sono solo io, sento lo stesso da altri analisti e da amici giornalisti. C’è interesse sull’ultima app che distorce le immagini, gli ultimi ritrovati sulla guida autonoma, le battaglie dei droni, ma frega poco dell’ennesima proposta regolatoria sull’intelligenza artificiale.
Ci sono alcune ragioni ovvie per questo: la regolamentazione è noiosa, è vissuta come un ostacolo, ma penso che si potrebbe anche aggiungere che la maggior parte delle leggi e delle regole di cui si discute non influenzeranno molto né chi sta “producendo” tecnologia, né la maggior parte delle aziende tecnologiche, piccole o grandi.
Al livello più semplice, ogni anno vengono fondate diverse migliaia di aziende tecnologiche e pochissime sono social media o che fondano il loro business model sulla pubblicità. Quindi, due delle maggiori aree di discussione di regolamentazione tecnologica, la moderazione dei contenuti e la privacy, rimane poco intrigante per molti. La preoccupazione più grande è che se si gestiscono dati degli utenti si deve pensare al GDPR, ma queste sono vissute come noie burocratiche e le soluzioni vengono appaltate a studi legali.
Non solo una grande fetta di aziende tecnologiche si trova al di fuori delle principali aree di preoccupazione politica, ma penso che la maggior parte delle persone che lavorano nelle aziende di tecnologia più grandi non sono realmente influenzate dalla regolamentazione nei loro lavori quotidiani (a parte ovviamente chi si occupa di affari regolatori o istituzionali). Il Digital Market Act europeo dice che le app di messaggistica devono essere interoperabili: se lavori nel team di Whatsapp di Meta questo diventa un grande problema, ma se lavori su chip o stai sviluppando un nuovo software di fotoritocco, non ti interessa per niente. Molto poco anche delle leggi che apparentemente vogliono cambiare tutto rappresentano effettivamente un cambiamento fondamentale nel modo in cui si “produce” tecnologia. Prendiamo le nostre grandi aziende nazionali ad alto valore innovativo e tecnologico come Avio, Leonardo, Comau: quanto può interessare a chi lavora in queste industrie della regolamentazione di Big tech?
🚗Il rischio è di fare come con l'industria automobilistica: abbiamo parlato per anni di sicurezza e limiti alle emissioni, ma alla fine l’auto è rimasta sempre la stessa da decine di anni: fatta di acciaio, brucia benzina ed è prodotta negli stessi posti. Fino a quando non scopriamo che il motore a benzina inquina, in Cina si produce a costo minore e la ricarica elettrica è ancora difficile. Ci sono nuove ondate di cambiamento fondamentale e strutturale nella tecnologia: oggi significa principalmente l'intelligenza artificiale, ma non è sola: c'è il quantum, i satelliti LEO (a orbita bassa), la completa riconfigurazione dell'industria dei chip, i nuovi software che aumentano la produttività. E tutte queste cose potrebbero cambiare ciò che fanno le aziende tecnologiche e il lavoro di chi vuole innovare. Questo è ciò che attira interesse.
Con questo ovviamente non voglio dire che parlare di regolamentazione è sbagliato, anzi è sempre più necessario visto come la tecnologia è sempre più importante e pervasiva nelle nostre vite. Dovremmo invece ripensare il racconto della regolamentazione, renderla interessante abbinandola a uno sviluppo tecnologico che possa seguire il vero motivo per cui si fanno le leggi e si mettono “guardrail”: avere una tecnologia per l’empowerment delle persone, a disposizione di tutti e che possa aiutare a risolvere piccoli e grandi problemi come il cambiamento climatico e l’invecchiamento della popolazione.
Certo, fare una legge è a costo zero per la maggior parte delle volte (vedi il recente ddl del governo sull'intelligenza artificiale). Ma se vogliamo plasmare il futuro bisogna discutere di più di come produrre nuova tecnologia, legandola a una “sana” regolamentazione che ha l'obiettivo di far crescere il nostro benessere, non solo i profitti di pochi.
L’innovazione non si fa per legge.
SuperItaly
🦸Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, ovvero l’uomo dei conti del Paese, all’inaugurazione della Fondazione sull’intelligenza artificiale a Torino ha annunciato quanto spenderà il Governo per l’Intelligenza artificiale: 1 miliardo e 700 milioni in 5 anni. Non sappiamo se è compreso il miliardo di CDP Ventures già annunciato, ma alla fine la risposta se sono poche o tante risorse ce la dice lo stesso Giorgetti:
Lo Stato investirà nei prossimi 5 anni un miliardo e 700 milioni di euro sul sistema dell'Intelligenza artificiale. Ci rendiamo conto che rispetto all'ammontare degli investimenti dei colossi Usa e cinesi magari e' poca cosa, ma ho sottolineato l'importanza di focalizzarsi su un aspetto forte della nostra economia che e' la manifattura. Se ci concentriamo su questo, quindi, sull'intelligenza artificiale applicata alla manifattura, possiamo dire la nostra. Si parte da automotive e aerospazio - ha proseguito - ma i confini non sono prestabiliti.
Giancarlo Giorgetti, Ministro dell'Economia, 3 Maggio, Torino
SuperVideo
📽️E’ uscito il primo video musicale interamente creato con il sistema di intelligenza artificiale text-to-video di OpenAI, chiamato Sora, ancora non disponible per tutti. L’opera, della durata di circa 4 minuti, ad oggi è il video più lungo generato con un sistema AI. Accompagna la canzone "The Hardest Part" dell'artista indie Washed Out ed è stato realizzato dal regista Paul Trillo. L'uso di Sora è stato motivato principalmente dalla volontà di abbattere i costi di produzione, evitando l'impiego di attori umani. Trillo suggerisce che l'intelligenza artificiale può aiutare l'industria musicale a realizzare progetti al di là dei limiti dei budget tradizionali, aprendo nuove possibilità creative. Ecco il video:
SuperImmagini
🦸Questa newsletter si chiama Superpoteri e quindi è inevitabile parlare di Supereroi. Come sarebbero Capitan America, Superman, Batman e l’Uomo Ragno se fossero italiani? Sarebbero sicuramente molto più stilosi ed eleganti!
SuperNews
🦹♀️[IA & Sesso]Secondo un report di Wired, sulle piattaforme di Meta sono state pubblicate almeno 29.000 pubblicità di "fidanzate" AI, ovvero virtuali, inesistenti molte delle quali con messaggi sessuali. Le linee guida della comunità di Facebook e Instagram vietano la nudità e qualsiasi cosa che la piattaforma consideri come "offerta di servizi sessuali". Per anni, lavoratori del sesso, educatori sessuali, utenti LGBTQ e artisti erotici hanno denunciato di essere ingiustamente presi di mira da queste politiche. Nonostante ciò, gli annunci di "fidanzate" AI sembrano essere tollerati. Prostituzione sì, ma solo se virtuale?
🦸♀️[IA & Politica] Il Ministero degli Affari Esteri ucraino ha introdotto una novità: una portavoce digitale creata tramite intelligenza artificiale, chiamata Victoria Shi. Questa portavoce IA avrà il compito di commentare gli affari consolari, ma i testi che leggerà saranno sempre redatti da esseri umani. Il nome Victoria Shi riflette la parola "vittoria" e il cognome simboleggia "IA" in ucraino. Il servizio stampa del ministero ha precisato che i comunicati stampa continueranno ad essere scritti e verificati da persone reali, mentre l'IA contribuirà solo con la parte visuale. Questa mossa è intesa a risparmiare tempo e risorse, permettendo ai diplomatici di concentrarsi su altre attività. Inoltre, sono state adottate misure per prevenire la diffusione di false dichiarazioni, tra cui l'uso di un codice QR per autenticare i video. Avremo a breve il primo ambasciatore virtuale?
🦹♀️[IA & Deepfakes] Il Regno Unito sta introducendo una nuova legge che renderà reato la creazione di immagini deepfake sessualmente esplicite senza consenso. Chiunque crei tali immagini potrebbe affrontare un reato penale, multe illimitate e persino la prigione se l'immagine viene diffusa ampiamente. La nuova legislazione, proposta come emendamento al disegno di legge sulla giustizia penale, segue la legge sulla sicurezza online che ha già criminalizzato la condivisione di immagini intime deepfake. Vediamo se può essere un argine a una nuova forma di volenza che sta crescendo sempre più.
👏Ed eccoci arrivati alla fine del numero 30 di Superpoteri!
🫵Ricordatevi che Superpoteri è un esperimento collettivo, utile per generare dibattiti, riflessioni, proposte sulle tecnologie e il loro impatto. Nessuno si deve sentire escluso.
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