🤖Oltre la paura: i robot e l'IA ci ruberanno il lavoro, ma non sostituiranno gli umani - #49
Dal telaio al robot: il lavoro si è sempre trasformato con le evoluzioni delle tecnologie. Tutte le profezie di nuovi disoccupati in massa si sono rivelate troppo apocalittiche, ma sarà sempre così?
🦸Benvenuti nel nuovo numero di Superpoteri!
🤖Nel 1997, mentre ascoltavamo Barbie Girl degli Aqua e piangevamo per la morte di Jack in Titanic, un computer chiamato Deep Blue sconfisse un campione umano di scacchi, scatenando visioni apocalittiche sul futuro dell’umanità. Oggi, con l’intelligenza artificiale che penetra in ogni aspetto della nostra vita, quelle stesse paure riemergono: perderemo il controllo? Resteremo senza lavoro? Ma la storia ci insegna che la tecnologia non è mai solo una minaccia o una salvezza: è uno specchio delle nostre ambizioni, paure e potenzialità. Dai Luddisti che rompevano macchine nell’Ottocento ai robot umanoidi che oggi rivoluzionano le fabbriche, ogni avanzamento tecnologico ha ridefinito il mondo del lavoro. La vera domanda che ci facciamo in SuperPost non è se la tecnologia ci supererà, ma come possiamo guidarla per amplificare ciò che ci rende unici: la creatività, l’empatia e la capacità di reinventarci (spoiler: basta non trattare i lavoratori e le lavoratrici come robot!).
🦸In SuperVideo uno splendido corto di Batman di qualità cinematografica realizzato da una sola persona e in SuperNews notizie su come l’IA non ha influenzato le elezioni del 2024, l’ingresso di Enel nel mercato dei data center, nella lotta per i talenti della Silicon Valley ci sono anche le aziende cinesi e buone notizie per i ricercatori che vogliono sviluppare nuovi farmaci.
🦸Buona lettura e se non lo avete ancora fatto, iscrivetevi!
Superpost - Oltre la paura: i robot e l'IA ci ruberanno il lavoro, ma non sostituiranno gli umani
🤖Nel 1997, mentre ascoltavamo Barbie Girl degli Aqua e piangevamo per la morte di Jack in Titanic, un computer chiamato Deep Blue sconfisse per la prima volta un campione umano di scacchi. Subito gli apocalittici dichiararono che era l'inizio della fine. Era quasi trent'anni fa e, contrariamente a quelle previsioni catastrofiche, gli esseri umani non sono diventati obsoleti – al contrario, abbiamo prosperato. Oggi, con l’intelligenza artificiale che permea ogni aspetto della nostra vita, le stesse paure tornano a farsi sentire.
Fin dalla meccanizzazione dei telai tessili nel 1675, le preoccupazioni riguardo alla perdita o trasformazione dei posti di lavoro hanno accompagnato ogni avanzamento tecnologico significativo. Il termine “luddisti” deriva dal movimento dei lavoratori tessili inglesi del XIX secolo, che reagirono violentemente all’introduzione di macchinari a basso costo distruggendo le macchine in incursioni clandestine.
Come spiegato bene in Blood in the Machine di Bryan Merchant, i Luddisti non erano tecnofobi, come spesso vengono descritti, ma riformatori proto-sindacali: la distruzione delle macchine era un ultimo tentativo di farsi ascoltare, dopo il fallimento di appelli alla legge e alla morale. Non erano contrari al progresso tecnologico, ma alle conseguenze devastanti che le nuove macchine avevano sulle loro vite, come la perdita di lavoro e il peggioramento delle condizioni economiche. La loro protesta non era contro l'innovazione, ma contro un sistema che ignorava i diritti dei lavoratori a favore del profitto.
Diciamo sempre che la tecnologia non è né buona né cattiva, ma non è nemmeno neutrale. Non dobbiamo temere la tecnologia in sé, ma gli effetti che può generare senza considerare le implicazioni sociali ed economiche. Ogni avanzamento tecnologico ha la sua storia, che va analizzata senza estremismi, senza essere né apocalittici né tecno-ottimisti.
🏦Ogni cambiamento porta incertezza, e anche le banche offrono un esempio paradigmatico. Negli anni ’80 e ’90, i cassieri temevano che i bancomat rendessero il loro lavoro obsoleto, sostituendo la parte più importante del loro lavoro: contare ed erogare contanti. Eppure, tra il 1988 e il 2004, gli sportelli bancari nelle aree urbane degli Stati Uniti aumentarono di oltre il 40%, dimostrando che la tecnologia può complementare, e non necessariamente sostituire, la forza lavoro. Tuttavia, la digitalizzazione del denaro sta trasformando nuovamente il settore: il contante è in declino e le filiali tradizionali stanno lasciando il posto a centri di consulenza finanziaria. Questa evoluzione sottolinea come ogni innovazione tecnologica abbia effetti complessi e non lineari.
Quando si parla di sostituzione del lavoro dovuto allo sviluppo tecnologico, mi viene in mente un forte déjà-vu: ricordo quando, a fine 2013, uscì un articolo di due economisti di Oxford, Frey e Osborne, che profetizzava che nei successivi dieci anni il 47% dei lavori negli Stati Uniti sarebbe stato a rischio automazione grazie all’intelligenza artificiale. Ne scaturì un dibattito globale che molti hanno estremizzato, preoccupando milioni di lavoratori, mentre altri hanno cercato di mitigare le preoccupazioni con altri dati.
Facendo un salto in avanti ai giorni nostri, quelle profezie si sono rivelate in gran parte sbagliate. La natura controintuitiva delle nuove tecnologie è tale che esse possono eliminare alcuni posti di lavoro – o parti di essi – ma creano anche nuovi posti di lavoro e consentono ai lavoratori, nei posti di lavoro esistenti, di essere più produttivi.
Il punto chiave dell’effetto delle nuove tecnologie sul mercato del lavoro è che la nuova tecnologia non elimina i posti di lavoro, li riconfigura, il che significa che i posti di lavoro vengono trasformati, non eliminati. Ciò richiede che i lavoratori migliorino o riqualifichino le proprie competenze, ma non significa necessariamente che saranno permanentemente senza lavoro.
In questa nuova era, il successo appartiene a chi sa sfruttare al meglio sia l’intelligenza umana che quella artificiale. La chiave non è competere con l’AI, ma sviluppare quelle competenze tipicamente umane che la completano. Più la tecnologia avanza, più la nostra umanità – la capacità di connettersi, creare e prendersi cura – diventa preziosa. Il futuro del lavoro non sarà dominato né dalle macchine né dagli esseri umani da soli, ma da chi saprà combinare con maestria entrambe le intelligenze.
Accogliendo l’AI come uno strumento per potenziare, e non per sostituire, possiamo creare un futuro che amplifica il potenziale umano invece di ridurlo. Alla fine, la forza più potente non è l’intelligenza artificiale o quella umana prese singolarmente, ma l’intelligenza aumentata dalla tecnologia e guidata dalla saggezza umana.
Il lavoro del futuro non sarà quello di oggi, ma con gli strumenti giusti e una visione lungimirante, potrebbe essere migliore.
E se i robot sostituissero i lavoratori nelle fabbriche nelle mansioni ripetitive? Una catena di montaggio completamente automatizzata…
Quello che sembra qualcosa di futuristico sta avvenendo nello stabilimento BMW di Spartanburg: una serie di robot umanoidi Figure 02 ha sostituito gli umani nell’intero processo produttivo, raggiungendo risultati senza precedenti: una velocità aumentata del 400% e un tasso di successo migliorato di sette volte. Il robot, sviluppato da Figure AI, è capace di effettuare fino a 1.000 posizionamenti al giorno, un risultato considerato rivoluzionario per le applicazioni industriali. Un esempio impressionante delle sue capacità è l’esecuzione di un compito complesso come l’inserimento di lamiere sottili in un perno di meno di un centimetro di diametro, richiedendo una precisione millimetrica.
Le innovazioni introdotte da Figure AI e BMW sono destinate a trasformare il panorama della produzione autonoma, un passo avanti verso una nuova era della robotica industriale totale, dove precisione, velocità e innovazione si incontrano per ridefinire i processi produttivi. E con la potenzialità di sostituire totalmente i lavoratori e le lavoratrici.
È difficile fermare l’inevitabilità della trasformazione del lavoro, ma invece di preoccuparci dei robot e delle macchine artificiali che ci rubano il lavoro, in questa trasformazione inevitabile, dovremmo chiederci: è davvero necessario che gli “umani” svolgano un lavoro ripetitivo, noioso, automatico, poco creativo che può essere automatizzato?
🤖Non dovremmo concentrarci su come alimentare il più possibile le nostre intelligenze per evitare che i neo-luddisti possano cominciare a spaccare i robot per riprendersi quel lavoro noioso, puntando invece su competenze, talenti e un’educazione permanente.
Il progresso tecnologico non deve essere visto né come una minaccia apocalittica né come una soluzione miracolosa. La vera sfida sta nel guidare questa transizione in modo inclusivo, consapevoli che il ritmo del cambiamento tecnologico non è mai stato così veloce e non sarà mai così lento. Alla fine è semplice: se non si vuole essere sostituiti dai robot, basta non trattare gli umani come robot.
SuperVideo
📽️E se vi dicessi che i 10 minuti di cortometraggio su Batman che vedete qua sotto è stato generato con l’IA da una sola persona?
Incredibile ma vero: il corto è stato pubblicato su Reddit dall'utente kavan-the-kid, che ha elencato gli strumenti utilizzati per realizzarlo: KLING AI, Hailuo AI, Runway Act-One, Midjourney, Topaz Labs AI, Lima Dream Machine, Eleven Labs, Magnific, Blender, Character Creator 4, Adobe Premiere Pro, Adobe After Effects, Adobe Photoshop e Davinci Resolve.
Kavan-the-kid ha dichiarato di aver impiegato solo 3 settimane per produrre il corto e, quando gli è stato chiesto del processo di produzione, ha risposto: "Ho iniziato con Midjourney, poi ho usato strumenti video AI come KLING AI, MiniMax e Runway Act-One. Ho clonato le voci con Eleven Labs e utilizzato Topaz per il miglioramento della qualità." Gli utenti di Reddit hanno reagito con commenti come “straordinario,” “incredibile” e “impressionante.” Il costo complessivo per questi strumenti si aggira intorno ai 500 € al mese (forse anche meno).
Una persona con 500 € al mese ( e un minimo di capacità di editing) può realizzare qualcosa che un tempo avrebbe richiesto un'intera casa di produzione. Come è possibile pensare che tutto questo non rivoluzionerà il settore cinematografico?
SuperNews
🗳️[IA & Elezioni] Un'analisi di Meta rivela che i contenuti generati da intelligenza artificiale hanno avuto un ruolo marginale nella disinformazione elettorale globale, rappresentando meno dell'1% delle informazioni errate verificate dai fact-checker dell'azienda durante le principali elezioni del 2024. Nonostante i timori iniziali di governi e ricercatori su potenziali rischi di deepfake e campagne di disinformazione AI, tali preoccupazioni non si sono concretizzate significativamente sulle piattaforme di Meta, come confermato da Nick Clegg, Presidente degli Affari Globali. Meta ha attribuito questo risultato alle sue politiche, tra cui l’espansione delle etichette per contenuti AI, e ha bloccato oltre 590.000 richieste di immagini generate su figure politiche nei mesi precedenti alle elezioni statunitensi. Tuttavia, l'azienda riconosce margini di miglioramento, soprattutto nel bilanciare l'applicazione delle regole e la tutela della libertà di espressione.
🪫[Italia & Data Center] Enel si prepara a entrare nel settore dei data center, fondamentale per il futuro dell'intelligenza artificiale, sfruttando le proprie infrastrutture energetiche e competenze. La strategia include il riutilizzo di aree industriali, come centrali a carbone dismesse, e delle connessioni ad alta tensione, elementi essenziali per i server farm. È stata creata una nuova società (Newco), attiva inizialmente in Italia e Spagna, con un valore stimato di un miliardo di euro e alla ricerca di partner, come municipalizzate e grandi investitori (es. Blackrock, Google, Amazon, Microsoft). Enel non costruirà direttamente i data center, ma si concentrerà sulla connessione alla rete e sulla gestione delle infrastrutture.
🦸[Cina & Competenze] La battaglia per i migliori talenti dell'intelligenza artificiale diventa più affollata: la Silicon Valley è già abbastanza spietata, ma ora le aziende tecnologiche cinesi come ByteDance si stanno dirigendo lì per cercare i migliori sviluppatori. Da parte sua, Alibaba avrebbe assunto diversi ex studenti di OpenAI per un nuovo ufficio nella Bay Area. Le aziende cinesi hanno sentito la pressione di avventurarsi all'estero mentre gli Stati Uniti reprimono le esportazioni di chip, rendendo più difficile costruire prodotti di intelligenza artificiale all'interno del paese.
💊[IA & Good News] Grandi novità per la scoperta di farmaci: il codice dietro lo strumento AlphaFold3, vincitore del premio Nobel, per la modellazione delle strutture proteiche è ora disponibile per il download da parte di chiunque. Questa mossa consentirà a grandi organizzazioni di ricerca, piccoli laboratori e ricercatori indipendenti di trovare nuovi trattamenti. AlphaFold3 può modellare con precisione non solo le strutture proteiche, ma anche le loro interazioni con DNA, RNA e vari ligandi, il che aiuta notevolmente nella scoperta di farmaci.
👏Siamo arrivati alla fine del numero 49! Settimana prossima numero speciale!
🫵Ricordatevi che Superpoteri è un esperimento collettivo, utile per generare dibattiti, riflessioni, proposte sulle tecnologie e il loro impatto. Nessuno si deve sentire escluso.
🤖Puoi darmi una mano semplicemente iscrivendoti (se non l’hai ancora fatto) cliccando sul pulsante sotto.
🦸♀️Puoi lasciarmi un commento (anche critiche, dai!) o scrivermi per qualsiasi suggerimento.
🦸Infine puoi semplicemente condividere “Superpoteri” a chi pensi possa essere interessato
Grazie e ci vediamo settimana prossima! Sapere Aude!👋