🌍[Potere e Tecnologia] Chi è leader nell'intelligenza artificiale, domina il mondo: la profezia di Putin - 1 - #46
Speciale sul potere dell'intelligenza artificiale. Prima puntata introduttiva che intreccia profezie russe, satelliti sovietici, giochi asiatici, ambasciatori danesi e l'immancabile Elon Musk.
🦸Cambio di format per Superpoteri questa settimana: via tutte le rubriche, inizia un maxi approfondimento a puntate su tutto quello che avreste voluto sapere sul potere dell’intelligenza artificiale, ma non avete mai osato chiedere, parafrasando il celebre film di Woody Allen.
🌍Negli ultimi anni l'intelligenza artificiale è emersa come uno dei principali strumenti di potere. Non si parla più solo di tecnologie futuristiche da laboratori universitari o startup ambiziose, ma di una competizione globale in cui le nazioni si sfidano per garantirsi il controllo e la leadership. Tutto è iniziato con dichiarazioni visionarie, come quella di Vladimir Putin che nel 2017 avvertiva: “Chiunque sarà il leader in questo campo diventerà il padrone del mondo”. Da allora, la corsa all'IA ha coinvolto superpotenze come gli Stati Uniti, la Cina e l'Europa, con l'obiettivo di primeggiare e assicurarsi un vantaggio strategico cruciale per il futuro. Ma cosa significa davvero essere leader nell'IA? E quali sono le implicazioni di questa competizione per il resto del mondo? In questa prima puntata introduttiva che intreccia profezie russe, satelliti sovietici, giochi asiatici, ambasciatori danesi e l'immancabile Elon Musk, capiremo perché presidenti, politici e tiranni si sono messi a parlare di intelligenza artificiale, innescando la corsa al potere tecnologico, con il semplice e umile obiettivo di dominare il mondo.
🦸Buona lettura e se non lo avete ancora fatto, iscrivetevi!
Prima parte: chi è leader nell'intelligenza artificiale, domina il mondo: la profezia di Putin
🦹♂️A inizio settembre del 2017, mentre in Italia si discuteva della nuova legge elettorale e si ascoltava Rovazzi duettare con Morandi l'ultimo tormentone musicale estivo, il Presidente della Russia, Vladimir Putin, rilasciò una dichiarazione destinata a lasciare il segno. In un video inviato agli studenti che stavano per iniziare il nuovo anno scolastico, Putin disse: "l'intelligenza artificiale è il futuro, non solo per la Russia, ma per tutta l'umanità. Chiunque sarà il leader in questo campo diventerà il padrone del mondo".
🤖Con queste parole, per la prima volta un leader di una potenza nucleare poneva l'intelligenza artificiale (IA) al centro delle dinamiche di potere globale. Questa affermazione ha rappresentato un vero e proprio cambio di paradigma: l'IA non era più un ambito di interesse esclusivo per scienziati, manager e nerd della Silicon Valley, ma si afferma come un potente strumento geopolitico. La riflessione di Putin indicava chiaramente come il controllo e lo sviluppo dell'IA potessero influenzare gli equilibri globali, un'idea subito ripresa con un tweet da Elon Musk, CEO di SpaceX e Tesla. Musk, che, rispondendo a Putin con la sua conosciuta sfrontatezza, ha sottolineato che la competizione per la superiorità nell'IA tra nazioni potrebbe essere la causa più probabile della Terza Guerra Mondiale.
🦸A Putin ha fatto eco poco dopo, nel gennaio 2018, il premier indiano Narendra Modi, che, intervenendo alla sessione plenaria del World Economic Forum, ha dichiarato che “chi controlla i dati avrà il controllo sul mondo in futuro”, sottolineando l'importanza della tecnologia nelle dinamiche di potere. Negli anni successivi, sebbene Putin e Modi siano rimasti al potere, la Russia e l’India non sono riuscite a diventare leader tecnologici. Nel frattempo, Elon Musk ha continuato a giocare un ruolo di primo piano nel dibattito globale sull'IA, fondando xAI con l'ambizione di sviluppare un modello avanzato. Tuttavia, questa nuova impresa non è ancora riuscita a competere con colossi come Google e OpenAI, quest'ultima co-fondata dallo stesso Musk e poi abbandonata poco dopo la nascita a causa di conflitti con il CEO Sam Altman. Senza dubbio Elon Musk avrà un ruolo da protagonista nelle politiche tecnologiche del nuovo presidente Trump, anche se non abbiamo ancora ben capito il suo punto di vista sull’intelligenza artificiale, dato che spesso alimenta scenari apocalittici, che portano a un mondo simile a Matrix Ma sinceramente abbiamo smesso di comprendere Musk.
🛰️La "profezia" di Putin sull’importanza del controllo della tecnologia potrebbe però rivelarsi vera, e il timore di rimanere indietro nella corsa alla leadership tecnologica è sempre più palpabile. Anche la Cina lo ha capito, avendo avuto il suo "momento Sputnik" nel marzo 2016. Cosa si intende per "momento Sputnik"? Il termine deriva dal lancio del satellite sovietico Sputnik 1 il 4 ottobre 1957. Questo evento segnò la prima volta in cui un satellite artificiale venne mandato in orbita attorno alla Terra, sorprendendo gli Stati Uniti e dimostrando che l'Unione Sovietica era tecnologicamente più avanzata. Negli USA si diffuse una forte preoccupazione riguardo alla supremazia scientifica e militare sovietica, portando a un rapido aumento degli investimenti nella ricerca spaziale e nell'istruzione scientifica. Questo culminò nella creazione della NASA e nella cosiddetta "corsa allo spazio". Per "momento Sputnik" si intende, quindi, un momento in cui un paese si sente minacciato da un avanzamento tecnologico significativo di un'altra nazione, venendo spinto ad accelerare i propri sforzi per evitare di essere superato.
🐼Torniamo alla Cina. A metà marzo 2016, mentre Leonardo DiCaprio vinceva finalmente l’ambito Oscar per la sua performance in The Revenant, AlphaGo, un programma di intelligenza artificiale sviluppato da DeepMind, una società acquisita da Google e fondata dal premio Nobel Demis Hassabis, sconfiggeva il sudcoreano Lee Sedol in quello che è considerato il gioco più complesso dell’Asia orientale: il Go. Per capire meglio la portata epica, è un po’ come se scoprissimo che automi cinesi avessero sconfitto la Nazionale italiana a calcio. Una sfida epica che è diventata anche un documentario celebrativo. Il Go, con una storia di oltre 2.500 anni, è considerato un prezioso bene culturale ed è parte della formazione ideale per aspiranti strateghi e politici. Per questo, la notizia fu un vero e proprio shock per il governo cinese.
🐼Nel XIX secolo, la Cina aveva tardato a riconoscere il potenziale della rivoluzione industriale e adottare invenzioni come le ferrovie e le macchine a vapore. Di conseguenza, subì quello che i cinesi chiamano "il secolo delle umiliazioni". Dopo essere stata per secoli la più grande superpotenza mondiale, la mancata adozione della moderna tecnologia industriale mise la Cina in ginocchio, ripetutamente sconfitta in guerra, parzialmente occupata dagli stranieri e sfruttata dalle potenze che avevano compreso il valore delle nuove tecnologie. I cinesi giurarono che non avrebbero mai più perso il treno. Per questo, nel 2017, il governo cinese ha pubblicato il "Piano per l'intelligenza artificiale di nuova generazione", in cui si annunciava: "entro il 2030, le teorie, le tecnologie e le applicazioni di IA prodotte in Cina dovranno raggiungere il primato mondiale, rendendo il Paese il principale centro mondiale per l'innovazione del settore". Negli anni successivi, la Cina ha investito enormi risorse, diventando già oggi leader mondiale, competendo con gli Stati Uniti e superando l’Europa in diversi campi legati all'intelligenza artificiale, come vedremo nelle prossime puntate.
🌭Di conseguenza, gli Stati Uniti non potevano restare fermi. Nel febbraio 2019, il presidente Trump ha firmato un ordine esecutivo sull'intelligenza artificiale, affermando che "la continua leadership americana nell'intelligenza artificiale è di fondamentale importanza per mantenere la sicurezza economica e nazionale degli Stati Uniti".
Tuttavia, quell’ordine esecutivo non è servito molto, poiché gli Stati Uniti sono già leader tecnologici grazie soprattutto all’impegno delle grandi aziende private, le famose Big Tech, che hanno ormai le risorse e la forza di uno Stato sovrano. Tanto che, nel 2017, la Danimarca è stata uno dei primi paesi al mondo a nominare un ambasciatore per il settore tecnologico, noto come "Tech Ambassador". Questa figura è incaricata di dialogare con le grandi aziende tecnologiche come Google, Apple e Microsoft, riconoscendo il loro ruolo influente a livello globale. L'obiettivo era costruire relazioni diplomatiche con questi colossi tecnologici, affrontando questioni come la regolamentazione, la privacy e l'impatto tecnologico sulla società. Com’è andata?
🦹Ironia della sorte, dopo meno di tre anni dall’incarico, il primo tech ambassador Casper Klynge che doveva limitare i poteri delle grandi aziende tecnologiche americane diventa Vice President di Microsoft. Come poteva un singolo uomo, supportato da un singolo Stato europeo, avere un “potere” contrattuale sufficiente per confrontarsi con imprese private così grandi? Presto si è capito che con le Big Tech poteva parlare e trattare soltanto la Big Europe: la Commissione Europea, che per prima è riuscita ad approvare un quadro di regole per evitare i rischi e le derive degli usi nefasti di questa tecnologia, il famoso AI Act. Ma un conto è essere l’arbitro che vuol far rispettare le regole, un altro è essere un giocatore e al momento l’Europa non ha il potere di scendere in campo in una partita che vede come giocatori Usa e Cina.
🌍Oggi, oltre un terzo delle nazioni del mondo ha sviluppato una strategia per l'intelligenza artificiale, stabilendo finanziamenti e incentivi per promuoverne lo sviluppo. Considerato il ruolo fondamentale delle nuove tecnologie per l'economia e la sicurezza nazionale, è comprensibile che i governi vogliano avere il controllo su come l'IA viene progettata, implementata e gestita nei propri paesi, con l'obiettivo di primeggiare nella competizione globale, o almeno di non subirla. Il premio per il vincitore? Per molti non è niente di meno che il dominio del mondo: se in tutta la storia la tecnologia è sempre stata fondamentale per determinare gli equilibri di potere, dal possesso del fuoco fino all’arma nucleare, gli sviluppi futuri dell’intelligenza artificiale potrebbero determinare la supremazia in campo civile e militare.
💣Quando dobbiamo calcolare il potere militare è molto più semplice, perché sommiamo le forze armate, gli armamenti e gli equipaggiamenti. Ma come si può calcolare il potere tecnologico? Chi detiene adesso questa potenza? Chi ne ha di più, gli stati democratici o gli stati autoritari? C’è una superpotenza? Si può “calcolare” il potere tecnologico?
Mentre aspettiamo la prossima puntata per avere qualche risposta, possiamo dire che la corsa per la leadership tecnologica nell’intelligenza artificiale è già iniziata e in svolgimento. Una cosa è certa: mentre le superpotenze giocano a chi ha l'IA più grande, noi continueremo a chiederci perché l'assistente vocale non riesca ancora a capire di far suonare la nostra canzone preferita.
….to be continued
👏Siamo arrivati alla fine del numero 46! Settimana prossima torniamo al format normale, spero vi possa piacere questo approfondimento
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