🌎[Speciale USA] Tra Harris e Trump c'è già uno sconfitto: è l'intelligenza artificiale (anche se ChatGPT dice il contrario) - #44
Più che alimentare la disinformazione, sembra che l'IA abbia amplificato un teatro dell'assurdo con immagini grottesche e bizzarre: ma davvero Trump ha baciato la Schlein?
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🌎Speciale elezioni americane, c’è in palio il futuro del mondo! Se ascoltassimo ChatGPT non dovremmo aspettare martedì: Trump ha già vinto! Il perché su SuperProphecy.
🌭Quanto potrà pesare l’uso dell’intelligenza artificiale nella gara per vincere le elezioni? Ben poco. Alla vigilia delle elezioni americane del 5 novembre, l’intelligenza artificiale si è rivelata più un teatro dell’assurdo che una vera minaccia. L’uso di deepfake e contenuti manipolati ha creato immagini di Kamala Harris vestita da comunista, un improbabile appoggio di Taylor Swift per Trump e altre rappresentazioni distorte della realtà. Ma questo non sembra aver cambiato la storia della campagna elettorale, sfatando molte paure che abbiamo avuto quest’anno. Ne parliamo in SuperPost.
📷Tutti ci ricordiamo del bacio “paternalistico” sulla fronte di Giorgia Meloni da parte del Presidente Biden. Ma voi l’avete visto Donald Trump baciare Elly Schlein? Io sì: in SuperImages vediamo come nasce un deepfake e come è facile crearlo.
🤖Ma cosa succederebbe alla politica americana dell’intelligenza artificiale se vincesse Trump? E se vincesse la Harris? La candidata democratica punta su un'IA regolamentata e sicura, con norme a tutela di cittadini e lavoratori, mentre il candidato repubblicano vuole meno regole per stimolare l'innovazione, esponendo però a maggiori rischi di disinformazione e discriminazione. Quale sarà l’approccio giusto? Tutte le misure in SuperPolicy.
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SuperPost
🇺🇸Una Kamala Harris in versione comunista, un improbabile endorsement di Taylor Swift per Trump, un bacio appassionato tra i due candidati: questa è il frutto del teatro dell’assurdo che la tanto temuta intelligenza artificiale ha messo in scena per cercare di interferire nel processo democratico americano. Alla vigilia delle elezioni del 5 novembre, gli elettori americani si preparano all’ultimo atto di un anno fitto di consultazioni, da Taiwan all’India, passando per l’Europa e la Gran Bretagna. Se da una parte la paura di una manipolazione elettorale alimentata dall’IA è stata reale, dall’altra possiamo dire che la minaccia della disinformazione non si è concretizzata come temuto. La maggior parte delle aziende tech statunitensi ha bloccato molti degli abusi di strumenti di intelligenza artificiale: OpenAI, ad esempio, ha dichiarato di aver disattivato account iraniani che usavano ChatGPT per diffondere articoli e post falsi sui social, alcuni dei quali riguardavano proprio le elezioni USA. Nel frattempo, diversi stati americani hanno approvato leggi che limitano l’uso di contenuti manipolati nelle campagne politiche e le piattaforme social hanno introdotto regole di trasparenza per i contenuti generati.
📷Tra le trovate più efficaci c’è stato il tentativo di far passare per deepfake persino immagini reali pubblicate dagli avversari: Trump, ad esempio, ha sostenuto che una foto postata dalla campagna di Harris, ritraente una grande folla ad agosto, fosse in realtà generata dall’IA. La strategia si inserisce perfettamente nel suo modus operandi: alterare la percezione della realtà fino a far perdere valore ai fatti stessi, rendendo in parte vana la minaccia dei deepfake. In fondo, se non si crede più a nulla, anche i falsi perdono efficacia!
🌀Tuttavia, alcuni episodi di disinformazione alimentata dall’intelligenza artificiale si sono comunque verificati: vari sostenitori del movimento MAGA hanno diffuso immagini AI di vittime dell’uragano in North Carolina per sostenere la narrazione di una presunta cattiva gestione dell’emergenza da parte dell’amministrazione Biden. Come nota Jason Koebler di 404 Media, però, queste immagini, più che essere credute autentiche, vengono apprezzate dai sostenitori perché “catturano un’atmosfera utile a fini politici,” quasi come fossero opere d’arte.
Non è mancato poi il colpo di scena su Taylor Swift: Trump ha diffuso immagini della cantante che sembrava supportarlo, salvo poi ammettere che fossero manipolate, mentre Swift ha invece apertamente dichiarato il proprio appoggio a Kamala Harris a settembre.
E persino Elon Musk si è unito al gioco, postando un video della Harris creato con IA vocale, in cui la candidata dichiarava sarcasticamente di essere pronta a sostituire un Biden ormai “in declino”. Anche qui, però, Musk si è guardato bene dal chiarire subito che fosse una parodia. Tanto per ricordare che è sempre uno dei “supercattivi” in circolazione, il padrone di X non ci pensa due volte a postare sul suo social immagini e video false, come la Harris Harris vestita da comunista.
Mentre l'uso di IA va dal bizzarro (come il bacio fra i due candidati) al quasi-credibile (come la finta robo-call di Biden), la gestione della disinformazione richiederà probabilmente una collaborazione tra tutte le parti coinvolte, non solo sistemi di rilevamento avanzati.
Strumenti come SynthID di Google, che incorporano codici crittografici nei contenuti generati, potrebbero diventare standard nel controllo dell’autenticità e nella tracciabilità. Se le aziende non agiscono volontariamente, è probabile che ci penseranno i legislatori a imporlo, come accade già con alcune proposte di legge, anche in Italia.
🌭Chissà chi vincerà, tra Trump e Harris. Ma, in un modo o nell’altro, almeno lo sconfitto non potrà lamentarsi di aver perso per colpa dall’intelligenza artificiale…fino alla prossima elezione.
SuperImages - Come nasce un deepfakes
📷Abbiamo detto che, grazie ai limiti posti dalla maggior parte delle aziende tecnologiche, non è facile creare deepfake con personaggi “famosi”. Difficile, ma non impossibile. Infatti alcuni strumenti per generare le immagini non hanno filtri di salvaguardia e riescono a creare dei falsi “conturbanti” come questo:
E questo è stato facilissimo con Flux, lo strumento senza censure usato anche dal modello AI Grok di Musk (ma guarda un po’ torna sempre lui). Sono bastate poche immagini di libero uso prese da internet per istruire il modello, per poi chiedere con del semplice testo qualsiasi cosa, in pochissimo tempo e con pochissime risorse. Nel caso del finto bacio di Trump alla Schlein semplicemente il prompt era questo: “Donald Trump kissing on the cheek a realistic Elly [il nome dato al nostro “modello” istruito con le immagini] with a red jacket”.
Ecco un altro esempio, realizzato usando immagini di Giorgia Meloni:
E questo è il prompt: “a realistic “Giorgia Meloni holding a sign written “FREE PALESTINE” and a small palestinian flag. the background is her institutional office”
Qual è la morale della favola? Anche mettendo dei limiti nei software di produzione immagini, come Gemini di Google o DALL-E di OpenAI, per impedire la creazione facile di falsi sui politici e personaggi pubblici, finché esisteranno programmi che permettono di generare deepfake con pochi click (e di sicuro ne vedremo sempre di più in futuro), non potremo mai arginare davvero la diffusione e la proliferazione dei contenuti falsi.
La soluzione? Dubitare sempre, non credere a niente, fidarsi di fonti autorevoli!
SuperPolicy
🤖Torniamo alla politica tecnologica. I due candidati hanno voluto scrivere nei loro programmi e nelle loro proposte quale potrebbe essere il futuro dell’intelligenza artificiale. Vediamo i due diversi scenari:
🦸🏽♀️Se vincesse Harris…
Se Harris vincesse, la sua politica sull’intelligenza artificiale seguirebbe la linea già delineata dall’amministrazione Biden, combinando innovazione e responsabilità. Harris, infatti, ha dichiarato l’intenzione di “rafforzare l’innovazione e la competitività, proteggere lavoratori e consumatori, e sviluppare una forza lavoro federale qualificata nell’IA” mantenendo gli Stati Uniti alla guida dello sviluppo tecnologico globale. Ciò includerebbe il rafforzamento della National Artificial Intelligence Research Resource, una piattaforma condivisa che mette a disposizione di startup e ricercatori infrastrutture avanzate per accelerare scoperte e innovazioni responsabili.
Il programma dei Democratici evidenzia l’impegno a bilanciare i vantaggi dell’IA con la tutela dei diritti e della sicurezza dei cittadini. Oltre all’Ordine Esecutivo di Biden, che ha fissato standard per proteggere la privacy, promuovere l’equità e difendere lavoratori e consumatori, i Democratici hanno pubblicato il “Blueprint for an AI Bill of Rights,” per combattere discriminazioni algoritmiche e garantire che i benefici dell’IA siano condivisi equamente. È previsto inoltre un “AI Talent Surge” per attrarre i migliori talenti nel settore e migliorare le competenze del governo federale.
Durante un’eventuale presidenza Harris, verrebbero intensificati gli sforzi per regolamentare l’IA in settori chiave come sanità, servizi finanziari, educazione e trasporti. L'AI Safety Institute, creato dal NIST, continuerà a sviluppare standard per la sicurezza dei modelli di IA prima della loro immissione sul mercato, mentre saranno introdotti divieti specifici per le imitazioni vocali e protezioni aggiuntive in aree sensibili.
🦹Se vincesse Trump…
Una vittoria di Trump potrebbe portare a un’IA senza regole. Contrario agli standard di sicurezza “woke” per l’IA, Trump promette di smantellare le normative attuali, esponendo gli americani a rischi di disinformazione e discriminazione. L’ordine esecutivo di Biden, che prevede la supervisione governativa sulle aziende di IA, verrebbe eliminato: Trump e i suoi sostenitori ritengono, infatti, che limiti l’innovazione e imponga ideologie di sinistra.
Trump intende abolire il requisito di reporting per le aziende che sviluppano modelli IA avanzati, sollevando preoccupazioni tra esperti di tecnologia e sicurezza. La sua amministrazione preferirebbe un approccio “leggero” che eviti regolamenti specifici sull’IA, facendo affidamento sulle leggi esistenti per gestire eventuali danni.
Questo cambio di direzione potrebbe trasformare l’IA in un potenziale strumento di caos, limitando la sicurezza per il pubblico e ostacolando il controllo sui modelli IA in settori cruciali come trasporti, sanità e sorveglianza. Una vittoria di Trump porterebbe sicuramente a un passo indietro dello sviluppo etico, responsabile e comunitario dell’intelligenza artificiale.
SuperProphecy
🌎Ho fatto una domanda semplice a ChatGPT: chi vincerà tra Donald Trump e Kamala Harris? Dopo una prima risposta evasiva, da cronista, la sua risposta è stata chiara: Trump.
Ho chiesto perché e la risposta è stata questa:
🌭Una risposta chiara che profuma già di analisi politica.
👏Siamo arrivati alla fine del numero 44! Personalmente spero che la profezia di ChatGPT si riveli errata!
🫵Ricordatevi che Superpoteri è un esperimento collettivo, utile per generare dibattiti, riflessioni, proposte sulle tecnologie e il loro impatto. Nessuno si deve sentire escluso.
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