📽️Trump e la strategia della provocazione digitale: il video AI virale che trasforma la comunicazione politica - #57
AAA cercasi legge sull’intelligenza artificiale: il DDL giace dimenticato in Senato, come un file obsoleto che nessuno aggiorna. Annunciato con toni trionfali, come mai è tutto fermo da quasi un anno?
📽️Il video generato dall’AI più virale della storia non è di un artista. Trump Gaza non è solo un fenomeno social, ma un’arma di comunicazione politica. Satira o strategia? L'impiego dell'IA non solo ha reso il contenuto più visivamente impattante, ma ha anche permesso la costruzione di una visione iperbolica che si inserisce perfettamente nello stile spettacolare, provocatorio e teatrale di Trump. Su SuperVideo un approfondimento su come l’IA sta riscrivendo il futuro della comunicazione politica.
🍕Il governo esalta il ruolo dell’Italia nell’AI, ma il disegno di legge votato in Consiglio dei Ministri ormai un anno fa, che doveva dare una fortissima spinta all’intero settore è fermo in Senato, come un VHS senza registratore, non più desiderato da nessuno, nemmeno dalla stessa maggioranza. Perché non si riesce ad andare avanti? Qualche risposta su SuperItaly.
🦹Speciale Tecnodestra in SuperNews, con gli ultimi aggiornamenti sui diktat di Trump contro l’inclusione, il ritorno alla censura promosso da Bezos e l’ingerenza nel Parlamento del portavoce di Musk in Italia.
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📽️In sole 24 ore, 33 secondi di video sono stavi visti da 42 milioni di persone, con più di 500.000 commenti. Il video completamente generato dall’IA più virale di sempre non è stato rilasciato da un calciatore o da un artista, ma da uno degli uomini più potenti del mondo, Donald Trump, che in poco più di un mese dall’insediamento sta stravolgendo le relazioni internazionali e la comunicazione politica.
Chi non ha visto il recente video "Trump Gaza", che mostra una versione futuristica e lussuosa di Gaza con il marchio Trump? Questo video totalmente artificiale rappresenta un momento rivoluzionario della comunicazione istituzionale, illustrando il crescente ruolo dell'intelligenza artificiale, della comunicazione provocatoria e della segmentazione del pubblico nel discorso politico contemporaneo. Inizialmente concepito come satira da account social pro-Israele, il video è stato amplificato dal Presidente Donald Trump, scatenando inevitabili polemiche.
L'uso di contenuti generati dall'intelligenza artificiale nella comunicazione politica non è nuovo, ma il suo impatto è in costante crescita, come ho raccontato in un vecchio numero di Superpoteri: “La storia si ripete, prima come tragedia, poi come deepfake”. Già questo autunno, il partito di estrema destra AfD ha usato come propaganda video generati dall’intelligenza artificiale che ricordano l’immaginario e l’estetica nazista: migranti rafigurati come mostri, in opposizione a tedeschi alti, biondi e dagli zigomi squadrati.
L'intelligenza artificiale consente la produzione e la diffusione rapida di contenuti progettati per suscitare reazioni emotive, rafforzare narrazioni, mobilitare sostenitori e provocare avversari. Il potere dell'IA risiede infatti nella capacità di creare immagini altamente coinvolgenti, persino surreali, difficili da distinguere dalla realtà, influenzando così la percezione pubblica: sostituire la percezione alla realtà, sperando che la percezione diventi realtà. Nel caso del video "Trump Gaza", l'impiego dell'IA non solo ha reso il contenuto più visivamente impattante, ma ha anche permesso la costruzione di una visione iperbolica che si inserisce perfettamente nello stile spettacolare, provocatorio e teatrale di Trump.
Questa strategia serve diversi scopi:
In primo luogo, garantisce a Trump di rimanere al centro della conversazione mediatica, sia attraverso l'indignazione sia attraverso l'ammirazione. Questo approccio si collega alla strategia comunicativa descritta da Steve Bannon, ex consigliere di Trump, che nel 2019 rivelò la tattica di "inondare" i media di notizie e dichiarazioni, affinché non potessero concentrarsi su un unico tema e risultassero sopraffatti dal flusso costante di informazioni.
In secondo luogo, si rivolge a una specifica parte della sua base elettorale, che apprezza la sua capacità di sfidare le convenzioni e di riformulare i conflitti globali in chiave semplicistica: “ricostruiamo un territorio distrutto, trasformandolo in un luogo da sogno, si può fare, come si vede nel video”.
Infine, sfida gli oppositori a confrontarsi con un'idea che, nonostante la sua apparente irrealizzabilità, impone un dibattito su come potrebbe essere il futuro di Gaza oltre l'attuale contesto di guerra, frantumando l’attenzione e occupando milioni di persone a indignarsi sulla penultima polemica, lasciando Trump sempre un passo avanti a loro.
Uno degli aspetti più sorprendenti della controversia legata al video "Trump Gaza" è il modo in cui dimostra l'erosione dei confini chiari tra satira e messaggi politici seri. Il video è stato inizialmente creato come uno scherzo, ma una volta condiviso da Trump è diventato difficile stabilire se rappresentasse una visione autentica o semplicemente un’adozione della parodia stessa. Questa ambiguità è sintomatica dell'attuale ambiente mediatico, in cui le figure politiche spesso riutilizzano contenuti satirici per scopi strategici, come vediamo anche nella “battaglia social” tra i partiti italiani.
Le reazioni al video "Trump Gaza" sono state prevedibilmente e deliberatamente polarizzate. I critici lo hanno denunciato come di cattivo gusto e insensibile, accusando Trump di banalizzare una crisi umanitaria per scopi politici. I sostenitori, invece, lo hanno elogiato come una visione audace per un futuro post-bellico, sostenendo che rappresenti una prospettiva costruttiva, seppur non convenzionale, per la ricostruzione di Gaza.
Non sono mancate le risposte che utilizzavano la stessa “arma” ovvero l’intelligenza artificiale:
📽️Fratoianni, leader del Partito Alleanza Verdi-Sinistra, ha usato l’AI per tratteggiare un’altra Gaza, quella auspicata da molti, ovvero inserita in una Palestina finalmente riconosciuta:
📽️Sax star, un account di uno studio creativo, ha inserito molti politici in una Gaza insanguinata:
📽️Infine Eman Rus ha fatto un esercizio di futuro: quale potrebbe essere il sequel del video?
Il video "Trump Gaza" rappresenta più di un semplice momento virale nel panorama mediatico: è un riflesso della trasformazione in corso nella comunicazione politica, dimostrando come un singolo contenuto possa essere interpretato contemporaneamente come satira, proposta politica e provocazione, a seconda del pubblico che lo consuma. Sfruttando contenuti generati dall'intelligenza artificiale, Trump ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di dominare il ciclo delle notizie e di modellare il discorso politico attraverso spettacolo e controversia. Il video esemplifica la crescente influenza dell'IA nella comunicazione politica, l'efficacia della comunicazione provocatoria e la difficoltà crescente di distinguere la satira dalle proposte serie.
Con l’evolversi della tecnologia IA e il crescente sensazionalismo nella comunicazione politica, si prefigura un futuro in cui realtà e finzione saranno sempre più indistinguibili, e in cui l'influenza politica sarà esercitata attraverso contenuti digitali attentamente curati e altamente polarizzanti. Non sono sicuro che questo cambiamento andrà a beneficio della democrazia, già crivellata a colpi di deepfake e fake news, ma una cosa è certa: le regole della comunicazione politica stanno cambiando sotto i nostri occhi alla stessa velocità delle minacce di Trump.
SuperItaly
🍕“L’Italia non è più spettatrice ma protagonista della rivoluzione tecnologica in corso: abbiamo guidato il confronto globale, portato in Senato il primo disegno di legge sul tema e stiamo attraendo investimenti strategici di grandi player nazionali e internazionali"
Così Alessio Butti, sottosegretario all’Innovazione, magnifica l’attività del governo, dopo l’incontro della Meloni con il capo del Public Affair di Meta. Eppure il disegno di legge sull’intelligenza artificiale giace oggi dimenticato in Senato, come un file obsoleto che nessuno aggiorna più. Annunciato con toni trionfali quasi un anno fa, nessuno ne sente la mancanza, dato che il testo è nato debole, senza risorse adeguate e privo di una visione chiara su come rendere l’Italia competitiva in un settore in rapida evoluzione come l’AI.
Perché ci siamo fermati? Il disegno di legge sull'intelligenza artificiale (IA) del governo italiano è attualmente in fase di stallo al Senato, soprattutto perché non è più una priorità politica. Inoltre ci sono questioni legate alla governance, alle risorse finanziarie e alla conformità con le normative europee.
Governance e indipendenza delle autorità di vigilanza: uno dei punti più dibattuti riguarda la struttura di supervisione proposta per l'IA. Il DDL affida la regolamentazione all'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e all'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID). Tuttavia, la Commissione Europea ha espresso preoccupazioni riguardo all'indipendenza di queste agenzie, data la loro stretta connessione con il governo. Secondo il parere circostanziato della Commissione del 5 novembre 2024, le autorità di vigilanza dovrebbero possedere un livello di indipendenza comparabile a quello previsto per le autorità preposte alla protezione dei dati nelle attività delle forze dell'ordine. Gli emendamenti del Partito Democratico che andavano verso una nuova Autorità per l’Intelligenza Artificiale e le Neurotecnologie sono state bocciate.
Conformità con l'AI Act europeo: la Commissione Europea ha inoltre rilevato diverse incongruenze tra il DDL italiano e l'AI Act, il regolamento europeo sull'intelligenza artificiale adottato nel giugno 2024, suggerisce di allineare le disposizioni nazionali con l'AI Act, per evitare ulteriori complicazioni e frammentazioni della norma. E’ inutile creare un nuovo reato penale quando ci sono già le sanzioni previste dall’Europa. Si rischia una ulteriore frammentazione normativa che allontana l’interesse di fare soluzioni di intelligenza artificiale nel nostro paese.
Risorse finanziarie e formazione: Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla mancanza di risorse finanziarie dedicate. Il DDL non prevede nuovi stanziamenti per la formazione, la ricerca o la promozione della sperimentazione nell'ambito dell'IA, sollevando dubbi sulla reale efficacia delle misure proposte. Alcune forze politiche suggeriscono la creazione di un fondo specifico per migliorare la formazione dei lavoratori in questi settori, concentrando le risorse disponibili. Ma vengono tutte bocciate.
Il DDL ha accumulato oltre 400 emendamenti, riflettendo le numerose criticità e divergenze emerse durante l'esame parlamentare, ma la chiusura della maggioranza a ogni possibile dialogo con l’opposizione non stravolgerà (o migliorerà) il testo che verrà adottato.
Se l'obiettivo del governo era quello di anticipare l'adozione delle norme previste dall'AI Act europeo e liberare la ricerca scientifica da limitazioni burocratiche, diciamo che la normativa europea sta avanzando più velocemente addirittura in maniera meno invasiva.
Mentre gli sviluppi dell’IA si susseguono furiosamente, il DDL resta incastrato nei meandri della burocrazia, come un VHS senza registratore, non desiderato da nessuno, nemmeno dalla stessa maggioranza. Forse il Governo dovrebbe chiedere a ChatGPT come sbloccare l’iter legislativo, o magari, data la lentezza, provare a mandare un fax al Senato per chiedere di andare avanti.
SuperNews - Tecnodestra
🦹[Libertà di stampa] Jeff Bezos, proprietario del Washington Post, ha annunciato un cambiamento significativo nella linea editoriale della sezione Opinioni del giornale, focalizzandosi sulla difesa delle "libertà personali e dei mercati liberi". Questa decisione ha portato alle dimissioni del responsabile David Shipley, che ha scelto di lasciare il suo incarico in disaccordo con la nuova direzione. Bezos ha comunicato che punti di vista contrari a questi principi saranno pubblicati da altre fonti, sostenendo che, mentre in passato i giornali offrivano una gamma ampia di opinioni, oggi internet svolge questo ruolo. Alcuni vedono questo cambiamento come un tentativo di Bezos di allineare il giornale con le sue convinzioni personali e interessi commerciali, mentre altri, come Elon Musk, hanno elogiato la decisione. Un’altra mossa per allinearsi alla tecnodestra di Trump
🦹[Discriminazione] Il presidente Donald Trump ha invitato Apple a eliminare le sue politiche di diversità, equità e inclusione (DEI), definendole una "truffa dannosa per il Paese". L’appello arriva dopo che gli azionisti della società hanno votato a larga maggioranza per mantenerle, nonostante le pressioni dei gruppi conservatori. Trump ha già abolito le iniziative DEI nel settore pubblico con un ordine esecutivo, sostenendo che discriminino altri cittadini e compromettano il merito nelle assunzioni. Anche aziende come Meta e Alphabet hanno iniziato a ridimensionare le loro politiche DEI.
🦹[Ingerenze] Andrea Stroppa, consigliere di Elon Musk, ha scatenato polemiche attaccando Fratelli d’Italia per gli emendamenti alla legge sullo Spazio, che limitano il possibile monopolio di Starlink a tutela della sicurezza nazionale e dell’industria italiana. Su X, Stroppa ha minacciato di interrompere la collaborazione con FdI, suscitando irritazione nella maggioranza. Il caso ha sollevato dubbi su un possibile spostamento del sostegno di Musk da Meloni a Salvini.
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