🐉Una lenta agonia? Il futuro dell'innovazione e dell'intelligenza artificiale in Europa - #38
Un'analisi del report Draghi su innovazione e nuove tecnologie. Inoltre, in ESCLUSIVA, un nuovo video di Salvini sulle vicende legate al negato sbarco di Open Arms.
🦸Ricomincia la scuola, ricomincia Superpoteri. Nessuna grande novità, continueremo il solito lavoro sui risvolti politici delle tecnologie, in particolare quelli legati all’intelligenza artificiale.
🐉E’ stata un’estate povera di grandi notizie. Siamo stati risvegliati dalla pubblicazione dell’atteso “Report Draghi” sulla competitività europea che contiene molti riferimenti alla necessità di sviluppare innovazione e tecnologia, per non rimanere indietro alle altre potenze. In SuperPost una breve analisi sullo scenario tecnologico presente e quello futuro: come evitare di rimanere sopraffatti da USA e Cina.
🦹🏻♂️In realtà un piccolo scoop ce l’abbiamo: il video scartato di Salvini che si dichiara colpevole di “sequestro di persona” nella vicenda Open Arms. Vero o deepfake?
🦹♀️In SuperItaly, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ci ricorda che dovremmo “valutare l’impatto sugli equilibri globali che possono avere le nuove forme di potere che stanno emergendo, come il potere computazionale”. Che stiamo facendo per ottenere questo nuovo “potere”? Ben poco, il disegno di legge del Governo su Intelligenza Artificiale è ancora fermo in Senato.
🦸Infine un po’ di SuperGood, le belle notizie che ci fanno stare bene raccontando l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per il bene dell’umanità, come dovrebbe sempre essere.
🇪🇺Ah, buon lavoro a Henna Virkkunen, proposta nuova Commissaria Europa per il Tech e Digitale. La sua missione include sovranità tecnologica, sicurezza informatica, regolamentazione digitale e sostegno alle startup europee. all’interno del PPE, il principale gruppo di centro-destra del Parlamento europeo. Per il PPE ha lavorato su temi chiave legati al digitale, tra cui il Digital Services Act (DSA), e sarà proprio su questo aspetto che la neo-commissaria dovrà principalmente misurarsi (oltre al Digital Market Act e all’AI Act). Vediamo nelle prossime settimane se il Parlamento europeo confermerà la sua nomina.
🦸Buona lettura e se non lo avete ancora fatto, iscrivetevi!
SuperPolitics
🦹🏻♂️Dopo la richiesta di 6 anni da parte della procura di Palermo per la vicenda Open Arms, Salvini ha pubblicato un video dove si dichiara “colpevole”. Ecco la versione tagliata, mai andata in onda:
Ovviamente è un deepfake realizzato con ElevenLabs (voce) + Vozo (lip sync), utilizzando come testo parte del materiale riscontrato nella memoria d’accusa della procura. Se proprio Salvini vuole dichiararsi colpevole, che almeno elenchi bene i capi d’accusa!
Superpost
🐉Il Report Draghi sulla competitività europea è uscito solamente una settimana fa e già sembra essere destinato a finire nei cassetti. Infatti il grande scoglio è come finanziare le dettagliate proposte che l’ex Presidente del Consiglio italiano elenca nel suo documento. Ci vogliono circa 800 milliardi l’anno in più nel budget europeo, di cui 200 dagli Stati Membri. Questo può avvenire solo se viene creato debito comune, politica che viene rigettata da molti Governi, a partire da quello tedesco.
L’Europa è quindi destinata a una lenta agonia? In attesa di vedere se qualcosa si muove, è utile riassumere l’analisi e le proposte che Draghi illustra su innovazione e nuove tecnologie, visto che rappresentano lo scenario presente e quello futuro in maniera chiara e dettagliata, dipingendo l’Europa, ça va sans dire, come un vecchio leone che non riesce a lottare più contro Usa e Cina.
1. Ritardo nell'innovazione tecnologica
Presente. L’Unione Europea si trova attualmente in una posizione svantaggiata rispetto a potenze come gli Stati Uniti e la Cina nello sviluppo e nell'applicazione dell'intelligenza artificiale. Dal 2017, circa il 73% dei modelli avanzati di IA è stato sviluppato negli Stati Uniti, mentre solo una piccola percentuale ha origine in Europa. Solo il 6% dei finanziamenti globali destinati alle start-up IA europee riflette questa situazione di debolezza competitiva. Ad esempio, aziende innovative come Aleph Alpha in Germania e Mistral in Francia hanno difficoltà a raccogliere i capitali necessari all'interno dell'UE e spesso devono rivolgersi a finanziatori statunitensi o cinesi per poter competere con i giganti tecnologici di questi Paesi (vedi Microsoft che ha finanziato Mistral).
Futuro. La mancanza di grandi player tecnologici nel continente è evidente: mentre negli Stati Uniti esistono diverse aziende con valutazioni di mercato superiori a 1 trilione di euro, in Europa nessuna società tecnologica ha raggiunto tali livelli negli ultimi cinquant'anni. Questa mancanza di "unicorni" tecnologici europei mostra un problema sistemico nel supporto alla crescita di start-up innovative, che trovano difficoltà a scalare e ad attrarre investimenti su larga scala. Sarà necessario un maggiore coinvolgimento del settore privato e una cooperazione pubblico-privata più forte per finanziare le infrastrutture di calcolo e la ricerca nell'IA.
2. Capacità computazionali limitate
Presente. Le capacità computazionali e infrastrutturali dell'Europa sono insufficienti per sostenere lo sviluppo rapido dell'IA. Negli Stati Uniti, tre "hyperscaler" (Google, Amazon, Microsoft, le grandi aziende che forniscono capacità di calcolo massiva su cloud) dominano oltre il 65% del mercato globale, mentre l'Europa ha una sola azienda che copre appena il 2% del mercato continentale. Questo squilibrio non solo limita l'accesso a risorse essenziali per le aziende europee, ma le rende anche dipendenti dalle infrastrutture statunitensi e cinesi per supportare le loro operazioni tecnologiche.
Futuro. L'Europa deve espandere la propria infrastruttura di calcolo ad alte prestazioni (HPC), aumentando la capacità computazionale necessaria per l'addestramento dei modelli IA, sostenendo anche le piccole e medie imprese europee (PMI). Inoltre lo sviluppo di nuovi laboratori di ricerca sul quantum computing collegati ai centri HPC europei favorirà la leadership tecnologica del continente e la creazione di partnership pubblico-private per investire nell'intera filiera delle tecnologie di frontiera, come i chip neuromorfici e quantistici.
3. Competenze e capitale umano
Presente. Un altro elemento cruciale è la carenza di competenze nell'ambito dell'intelligenza artificiale e delle tecnologie correlate. Nonostante un buon livello di istruzione e un solido sistema universitario, l'Europa non riesce a trattenere i talenti nel settore tecnologico. Molti ingegneri e ricercatori specializzati in IA si trasferiscono negli Stati Uniti o in Cina per lavorare in ambienti più competitivi e con migliori opportunità di carriera e finanziamenti.
Futuro. L'Europa deve lanciare un programma di acquisizione di competenze tecnologiche, attrarre talenti dall'estero e investire in programmi di formazione per chiudere il gap di competenze nel settore IA. Programmi specifici dovrebbero includere borse di studio, visti facilitati per ricercatori e laureati, nonché incentivi per incoraggiare la permanenza di laureati e ricercatori nell'UE.
4. Rivoluzione industriale tramite l'IA
Presente. Guardando al futuro, l'intelligenza artificiale ha il potenziale per trasformare interi settori industriali in Europa. Ad esempio, il settore automobilistico, uno dei pilastri dell'industria europea, sarà profondamente cambiato dall'integrazione dell'IA: tecnologie come i veicoli autonomi e le soluzioni di design ottimizzato tramite algoritmi generativi permetteranno di migliorare l'efficienza produttiva, ridurre i costi e innovare nei prodotti. Nel settore farmaceutico, l'integrazione dell'IA in prodotti combinati, che uniscono diagnostica e terapie intelligenti, rappresenta un altro esempio di rivoluzione industriale. Anche il settore energetico trarrà grandi benefici dall'adozione di IA: sistemi di previsione della domanda energetica, gestione delle reti intelligenti e ottimizzazione dei consumi aiuteranno a consumare meno energia.
Futuro. L'Europa dovrebbe lanciare un piano mirato allo sviluppo di modelli verticali di IA nei settori industriali chiave, tra i quali: automobili autonome, manifattura avanzata, energia, telecomunicazioni, agricoltura, aerospazio, difesa, previsioni ambientali, farmaceutica e sanità. Questi modelli verticali saranno costruiti su dati condivisi tra le aziende europee, incoraggiando la cooperazione e contribuendo con dati pubblicamente accessibili per supportare i modelli IA, creando un quadro open-source per facilitare l'innovazione tecnologica.
5. Sfide normative
Presente. Una delle maggiori difficoltà per l'Europa nel competere a livello globale nel campo dell'IA riguarda la complessità delle normative. Sebbene il GDPR garantisca alti livelli di protezione dei dati, è percepito come un ostacolo per le aziende tecnologiche, che devono affrontare un quadro regolatorio frammentato e spesso più restrittivo rispetto a quello statunitense o cinese. Draghi ha sottolineato come le normative esistenti, come l'AI Act o il GDPR, rischino di soffocare l'innovazione nel settore tecnologico, aggiungendo complessità e costi per le piccole e medie imprese che cercano di sviluppare nuove tecnologie in Europa
Futuro. Per facilitare lo sviluppo dell'IA in Europa, è essenziale armonizzare i regimi normativi, specialmente riguardo all'implementazione del GDPR e dell'AI Act. Le nazioni dell'UE devono adottare un approccio unificato attraverso la creazione di "sandbox" per permettere sperimentazioni regolamentate.
SuperItaly
🇮🇹Mentre ancora la prima proposta di legge del Governo su intelligenza artificiale latita in Senato (siamo ancora alle audizioni), la Presidente del Consiglio torna a parlare di intelligenza artificiale, “ripostando” il discorso del Papa al G7 sulla necessità della buona politica per gestire il cambiamento, ammettendo inoltre che la “potenza computazionale” è una nuova forma di potere. E quindi ci dobbiamo aspettare un investimento su innovazione e nuove competenze? Vediamo nella prossima manovra di Bilancio se alle parole seguiranno i fatti.
Una di queste sfide è senza dubbio l’intelligenza artificiale generativa ed è tra i temi, non a caso, che la Presidenza italiana del G7 ha voluto prioritari in quest’anno di presidenza. […] Il Santo Padre ci ha ricordato che la “politica serve” e che la sua grandezza si mostra quando opera sulla base di “grandi principi e pensando al bene comune e a lungo termine”. Ci ha poi ricordato, il Pontefice, che ogni strumento tecnologico creato dell’uomo, intelligenza artificiale generativa inclusa, deve avere una “ispirazione etica”, che sia cioé ordinata “al bene di ogni essere umano”. È una riflessione che condivido appieno. Perché? Se ci pensate, l’intelligenza artificiale altro non è che un grande moltiplicatore. E se è così, la domanda che noi dobbiamo porci come politici è: che cosa vogliamo moltiplicare con l’intelligenza artificiale? Voglio dire, se questo moltiplicatore venisse usato per trovare una cura finalmente a malattie che oggi sono incurabili, avrebbe allora la possibilità di concorrere in modo estremamente significativo al bene comune. Ma se quel moltiplicatore venisse invece utilizzato per aumentare le diseguaglianze e divaricare gli equilibri globali, allora gli scenari che ne deriverebbero sarebbero potenzialmente catastrofici. A chi spetta rispondere a questa domanda?
Spetta alla politica, segnatamente spetta alla “sana politica”, e se la politica delegasse questa risposta agli algoritmi o alle macchine, semplicemente la politica avrebbe abdicato al suo ruolo, con conseguenze che oggi sono inimmaginabili.
[..] Cosa saremo capaci di fare, ad esempio, per garantire che l’intelligenza artificiale sia controllata dall’uomo, incentrata sull’uomo e al servizio dell’uomo? Dalla risposta a questa domanda sapremo se la politica ha assunto il suo ruolo o ha abdicato a quel ruolo.
[…]Ma, a mio avviso, la politica non può non sentire sulle proprie spalle un altro peso, che è quello di valutare l’impatto sugli equilibri globali che possono avere le nuove forme di potere che stanno emergendo, come il potere computazionale, cioè il potere di calcolo associato ad algoritmi sempre più sofisticati e potenti, e il fatto che la competizione geopolitica lambisce oggi nuovi domini, domini non abitati dall’uomo ma da algoritmi, macchine e tecnologia.
Giorgia Meloni - XXII Conferenza dei Presidenti delle Camere basse dei Paesi membri del G7 - 06/09/24
SuperGood
🦸[Ia & Archeologia] Gli storici stanno già utilizzando il machine learning per affrontare un compito particolarmente impegnativo: ricostruire l'Epica di Gilgamesh, un'antica storia mesopotamica che risale a 3.000 anni fa. Gli assiriologi hanno recuperato migliaia di tavolette di argilla incise con estratti del poema, ma finora è stato impossibile metterle tutte insieme per formare una narrazione coerente. Si stima che circa un terzo della storia rimanga ancora un mistero. Dal 2018, un team dell'Università di Monaco sta utilizzando il machine learning per abbinare 1.500 frammenti dell'epica, considerata una delle prime opere letterarie conosciute. Finora hanno scoperto 100 versi che erano rimasti avvolti nel mistero. Questo ci offre una visione più chiara delle principali religioni attuali, che potrebbero essere state fortemente influenzate da questa storia, incluso un passaggio che narra di un diluvio universale e di un uomo che sopravvive costruendo un'arca. La stessa tecnologia viene utilizzata anche per interpretare e decifrare altri testi storici, come frammenti di musica medievale e un inno all'antica città di Babilonia.
🦸[IA & Salute] I ricercatori dell'UC Davis hanno utilizzato un impianto interfaccia cervello-computer per aiutare un paziente con SLA a recuperare la capacità di comunicare. Usando sensori neurali e un software di sintesi vocale AI, il paziente Casey Harrell è stato in grado di parlare nuovamente con una voce simile alla sua originale. Il sistema, che traduce i comandi cerebrali in parole, ha dimostrato un'accuratezza del 97% e ha permesso al paziente di comunicare con un vocabolario di oltre 125.000 parole. I risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine.
👏Ed eccoci arrivati alla fine del numero 38, il primo numero dopo la pausa estiva!
🫵Ricordatevi che Superpoteri è un esperimento collettivo, utile per generare dibattiti, riflessioni, proposte sulle tecnologie e il loro impatto. Nessuno si deve sentire escluso.
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